“Un nuovo approccio all’immigrazione, un approccio che nasce da una visione più realistica del fenomeno aprendo a categorie di lavoratori che attualmente sono strette nelle maglie delle cosiddette quote, in particolare le colf e le badanti”. Così Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Immigrazione della Caritas Italiana commenta al Sir la nuova legge delega per "promuovere l'immigrazione regolare, favorendo l'incontro tra domanda e offerta di lavoro di cittadini stranieri". Il testo della normativa dovrebbe essere – secondo alcune anticipazioni di stampa di questa mattina - approdare al Consiglio dei ministri della prossima settimana. Il rappresentante della Caritas sottolinea anche la questione del voto agli immigrati che, se formulata secondo quanto questa mattina dicono i giornali, ci vede almeno nell’intento, favorevoli”. “Nel passato – aggiunge Forti - abbiamo piu’ volte espresso la necessità di allinearci agli altri Paesi europei soprattutto per quanto riguarda il voto amministrativo dei migranti, segno della maggiore partecipazione del migrante alla vita politica e sociale del nostro Paese e non solo alla vita economica. A nostra avviso – ha proseguito e’ importante che il migrante diventi attore di scelte che poi ricadranno direttamente sul suo destino”.
Il responsabile dell’Ufficio Immigrazione della Caritas Italiana esprime, invece, perplessità circa la costituzione delle liste di collocamento all’estero che “dovrebbero, per funzionare, avvalersi di un sistema di consolati particolarmente efficienti, cosa che purtroppo oggi non e’ nel nostro sistema e quindi probabilmente non produrranno gli effetti che il governo spera di realizzare”. Nel complesso il giudizio dell’organismo della Chiesa Italiana sulla legge delega ‘ “positivo” perché è stato “ripreso lo spirito che noi da anni cercavamo di veicolare e che aveva trovato una battuta di arresto con il precedente Governo. L’obiettivo chiave di questa legge, composta da un solo articolo, impegna il governo a varare entro 12 mesi un decreto legislativo che modifichi il Testo Unico e raccoglie tutte le novità anticipate negli scorsi mesi e che e’, in buona parte, “frutto del lavoro – conclude Forti – che come organizzazioni abbiamo svolto nel corso delle audizioni che il Ministero degli interni e della Solidarietà sociale hanno fatto con le associazioni e gli organismi impegnati sul tema dell’immigrazione”.
Il responsabile dell’Ufficio Immigrazione della Caritas Italiana esprime, invece, perplessità circa la costituzione delle liste di collocamento all’estero che “dovrebbero, per funzionare, avvalersi di un sistema di consolati particolarmente efficienti, cosa che purtroppo oggi non e’ nel nostro sistema e quindi probabilmente non produrranno gli effetti che il governo spera di realizzare”. Nel complesso il giudizio dell’organismo della Chiesa Italiana sulla legge delega ‘ “positivo” perché è stato “ripreso lo spirito che noi da anni cercavamo di veicolare e che aveva trovato una battuta di arresto con il precedente Governo. L’obiettivo chiave di questa legge, composta da un solo articolo, impegna il governo a varare entro 12 mesi un decreto legislativo che modifichi il Testo Unico e raccoglie tutte le novità anticipate negli scorsi mesi e che e’, in buona parte, “frutto del lavoro – conclude Forti – che come organizzazioni abbiamo svolto nel corso delle audizioni che il Ministero degli interni e della Solidarietà sociale hanno fatto con le associazioni e gli organismi impegnati sul tema dell’immigrazione”.
Fonte: SIR